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 RASSEGNA STAMPA

MOSTRA "Gallizioli e Sant'Andrea, due famiglie nobili che si legano"

Due famiglie nobili che si legano, i Sant’Andrea e i Gallizioli. Origini diverse, storie differenti, intrecciate da nozze che hanno portato a Clusone ricche doti.

I Sant’Andrea si erano stabiliti a Clusone già dalla fine del XVIII secolo, con Giovanni Seniore. I suoi discendenti avevano partecipato attivamente alla vita della città e l’ultimo membro del casato, Giovanni Sant’Andrea Iuniore, aveva lasciato tutto il suo patrimonio alla Congregazione di Carità perché si istituisse, nella comunità in cui anche lui sempre era vissuto, un museo e un ricovero per anziani.

Per trovare le radici del casato Gallizioli, invece, si deve risalire a Giovanni, della nobile famiglia Rossi di Parma. Egli era stato costretto all’esilio e si era ritirato in Galizia. Nel 1464 uno dei suoi nipoti, Gelsomino, tornò in Italia. In quella circostanza cambiò nome in Gallizioli e si stabilì a Sale Marasino, sulla sponda bresciana del lago d’Iseo. Da allora e sino al XIX secolo si contano diversi personaggi della famiglia che occuparono posizioni importanti nella vita della città di Bergamo.

Da ricordare Giovan Battista Giuseppe, che nel 1561 ottenne dall’imperatore Federico II, per lui e per i suoi successori, il Diploma imperiale di Conte e Cavaliere del sacro Romano Impero. Insigne anche Giovanni Antonio, che sposò Giulia Colleoni, membro di una delle più stimate schiatte nobiliari della città. I Colleoni, infatti, erano conosciuti a livello europeo e ciò testimonia il prestigio che raggiunsero anche i Gallizioli in quel periodo. Anche il figlio di Giulia, Giovan Battista, era un uomo di cultura e fu tra i promotori della riapertura a Bergamo dell’Accademia degli Eccitati.

Il primo legame dei Gallizioli con Clusone avvenne proprio con il matrimonio della figlia di Giovan Battista, Laura, con Giovanni Sant’Andrea Seniore, nel 1798.

A quel tempo i Gallizioli risiedevano in Contrada del Salvecchio a Bergamo ed erano molto conosciuti in città. Frequentavano la miglior nobiltà bergamasca, erano attivi sulla scena culturale e in contatto con il mondo artistico a loro contemporaneo.

Nel 1847, poi, si celebrarono le nozze tra Carlo Sant’Andrea e la cugina Enrichetta Gallizioli: la sposa, ultima discendente del casato, portò a Clusone la propria parte del patrimonio di famiglia, arricchendo i beni dei Sant’Andrea.

Questa eredità, infine, passò a Giovanni Sant’Andrea Iuniore, il benefattore. In lui, quindi, sono confluite le storie di due famiglie, la nobiltà di due casati, i ricordi di generazioni, che oggi, grazie al suo lascito, possono essere conosciuti da tutti.

Albero genealogico Gallizioli - Sant'Andrea

a cura di Karis Borlini