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 RASSEGNA STAMPA
 

Statuto del museo

Comune di Clusone

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 54 del 27/12/2005

Regolamento di organizzazione e funzionamento del MAT – Museo Arte e Tempo

Art. 1 (Oggetto del Regolamento)

E’ istituito il MAT - MUSEO ARTE TEMPO DELLA CITTA’ DI CLUSONE, successivamente indicato solamente come Museo MAT, disciplinato dal presente regolamento di funzionamento, nonché dalle disposizioni della L.R. n. 39 del 12.07.1974 e successive modificazioni e integrazioni e dal decreto di Giunta Regionale n. 11643 del 20.12.2002 di cui condivide le finalità.Il Museo MAT non persegue fini di lucro. Il suo patrimonio rimane vincolato al servizio museale e didattico e non può essere alienato.

Art. 2 (Sede)

Il Museo MAT, Istituto museale di proprietà del Comune di Clusone, ha sede in Clusone, in Via Clara Maffei n. 3, presso il Palazzo Marinoni Barca.

Art. 3 (Missione, scopi e funzioni)

Il Museo MAT è un Istituto museale, a carattere permanente e al servizio della società e del suo sviluppo culturale, sociale ed economico.

Il Museo MAT conserva, ricerca, raccoglie, mostra e studia testimonianze e materiali del patrimonio storico, artistico e tecnologico della città che intende rendere fruibile al pubblico, anche attraverso mostre, pubblicazioni ed attività di didattica museale.

Il Museo MAT provvede all’acquisizione, studio, inventariazione, catalogazione, restauro e conservazione dei beni di interesse storico, artistico e tecnologico legati direttamente ed indirettamente alla storia e all’arte della città di Clusone e del territorio dell’Alta Valle Seriana.

Gli scopi che orientano le attività e le funzioni  vengono di seguito così individuati:

  • diffondere la conoscenza degli studi e della tecnologia  legata ai meccanismi degli orologi da torre, e in particolare all’orologio planetario di Pietro Fanzago, nonché, in senso più generale, al concetto di misurazione del tempo;
  • diffondere la conoscenza degli studi sugli artisti clusonesi e in particolare: Giacomo Borlone, Tonino Novaiero, Domenico Carpinoni, Cosimo Fanzago, Giovanni Legrenzi, Antonio Cifrondi, Bartolomeo Nazari, Lattanzio Querena, Antonio Brighenti, Giovanni Brighenti, Trussardi Volpi, Giacinto Trussardi, Attilio Nani, Giacomo Manzù  e in generale sull’arte clusonese tra il ‘600 e ‘900;
  • curare l’allestimento ostensivo permanente o temporaneo dei beni di interesse scientifico e culturale, finalizzato alla loro valorizzazione museale ed educativa;
  • prestare assistenza ai fini dello studio, della conoscenza e della catalogazione, nonché dell’ordinamento delle collezioni, a studenti e ricercatori nello svolgimento delle ricerche condotte sulle raccolte del Museo;
  • partecipare a studi, pubblicazioni, missioni e progetti di ricerca o educativi promossi da enti pubblici, istituti universitari e museali o da soggetti privati;
  • organizzare convegni, conferenze, dibattiti ed altre manifestazioni inerenti i campi disciplinari di competenza, in forma diretta o in collaborazione con enti, istituzioni e associazioni culturali;
  • prestare consulenza scientifica e progettuale ad enti ed istituzioni finalizzata alla conoscenza e alla conservazione del patrimonio storico, artistico e tecnologico;
  • adottare iniziative di carattere didattico, organizzando eventi di formazione, divulgazione e informazione che promuovano il Museo, le discipline di competenza e segmenti di sapere correlati;
  • curare la realizzazione, diffusione e/o vendita di pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo finalizzate alla conoscenza del Museo, delle opere presenti e dei relativi autori, incrementando anche il flusso turistico scolastico e culturale;
  • collaborare con la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo, gli Enti territoriali competenti per la valorizzazione dei beni culturali;
  • collaborare con altri servizi dell’Amministrazione comunale nell’allestimento di grandi eventi culturali;
  • promuovere attivamente la Rete museale della Lombardia, ricercando sinergie d’azione e la gestione associata di servizi, e aderire ad organismi nazionali e internazionali di coordinamento dell’azione degli enti museali.
  • Promuovere la gestione associata dei servizi museali  attivando forme di collaborazione con altri istituti museali e culturali presenti sul territorio della Val Seriana.

Art. 4 (Il patrimonio e gli spazi gestiti)

Il Museo MAT comprende attualmente:

  • Le collezioni del lascito di Giovanni Sant’Andrea e della ex Congregazione di Carità -   ex ECA composte da quadri sec. XVII – XIX, mobili e oggetti d’arredo;
  • Il fondo librario Giovanni Sant’Andrea composto da libri del periodo XVII-XIX secolo di vari argomenti;
  • la donazione Querena composta da ritratti su tela ad olio ad opera di Lattanzio Querela (1768 – 1853);
  • la donazione Trussardi Volpi composta da oli su tela e su carta eseguiti da Giovanni Trussardi Volpi (1875 – 1921);
  • la donazione Giacinto Trussardi (1881 - 1947) composta da oli su tela e legno eseguiti da llo stesso;
  • la donazione di Margherita e Claudio Nani composta da sbalzi in rame e ferro, bronzi, statue in terracotta e cera eseguite da Attilio Nani (1901 – 1959);
  • la collezione Gorla dei meccanismi degli Orologi da edificio e da torre, ricevuta, mediante convenzione dalla Provincia di Bergamo.

Il patrimonio del museo è inalienabile

Per il proprio funzionamento, il Museo MAT dispone di spazi espositivi e di servizio, di locali di deposito e di un laboratorio, dell’archivio, di uffici, di uno spazio destinato all’attività educativa, e della “Sala Legrenzi” adibita ad auditorium.

L’uso degli ambienti può essere consentito per mostre o manifestazioni culturali indette dal Comune e organizzate dal Museo stesso.

L’uso della Sala Legrenzi è disciplinato da apposito regolamento.

L’Amministrazione Comunale può concedere l’uso degli spazi per altre manifestazioni, purché compatibili con le finalità del Museo e con la sicurezza delle collezioni e della sede e concordate con la Direzione del Museo.

Art. 5 (Cura e gestione)

 I compiti di indirizzo e di controllo politico-amministrativo spettano al Consiglio comunale come previsto dall’art. 42 del D. lgs. n° 267/2000.

L’organizzazione e il coordinamento dell’attività complessiva del Museo MAT nel rispetto dello statuto e dei regolamenti comunali, spetta al Direttore del Museo.

Art. 6 (Assetto finanziario)

Il Comune di Clusone gestisce il Museo MAT e si attiva per il reperimento dei mezzi necessari per il perseguimento dei suoi fini.

Alla definizione del bilancio concorrono gli eventuali contributi pubblici e sponsorizzazioni ottenuti  per la realizzazione dei progetti annuali e pluriennali.

Il Museo MAT attua, in accordo con le altre istituzioni museali locali, delle forme di gestione associata comprendenti l’utilizzo comune del personale, delle risorse e delle attività di sviluppo e promozione

Art. 7 (Risorse umane)

Il quadro normativo di riferimento per la dotazione di personale del Museo MAT è costituito dagli standard museali regionali. Le competenze sono delineate nelle Linee guida sui profili professionali degli operatori dei musei e delle raccolte museali (d.g.r. 20.12.2002 n. 7/11643).

il museo prevede le seguenti figure:

- il Direttore del Museo, nominato dalla Giunta Comunale nell’ambito della dotazione organica del personale dipendente del Comune o, qualora se ne ravvisasse la necessità, fuori dalla dotazione organica con contratto di natura privatistica o tramite convenzioni;

- il Conservatore;

- il Responsabile dei Servizi Educativi

Il personale verrà reperito all’interno della dotazione organica comunale e/o tramite convenzioni, in gestione associata, con altri enti, istituzioni, cooperative, fondazioni e associazioni.

Per l’apertura, la custodia e le attività educative, il Museo si può avvalere dell’apporto e dell’impiego di personale qualificato, messo a disposizione da ente convenzionato.

Il Museo può avvalersi di risorse umane esterne incaricate per specifiche e temporanee operazioni.

Tutto il personale del Museo è tenuto all’aggiornamento professionale, in rapporto ai compiti affidati nell’ambito del piano formativo del personale comunale.

Art. 8 (Principi generali per la gestione e la cura delle collezioni)

Le collezioni del Museo MAT possono essere incrementate con raccolte dirette, acquisti, donazioni, lasciti, secondo le disposizioni di legge in materia e secondo le finalità del Museo.

L’accettazione della donazione è condizionata al parere del Direttore del Museo che si riserva la facoltà di esporre i beni donati

Il Direttore è responsabile dell’inventario delle raccolte, cura la registrazione cronologica generale di entrata dei beni e l’inventario, nel quale è indicata la loro provenienza e la loro sommaria descrizione come previsto dal regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi. Della dispersione, della perdita o di qualunque altra circostanza è fatta menzione nella scheda e nel catalogo.

E’ consentito effettuare depositi da parte di enti e di privati, previa apposita convenzione che preveda le condizioni di accettazione.

Salvo le disposizioni di legge, nulla può essere anche temporaneamente trasferito dalle raccolte senza la preventiva autorizzazione del Direttore.

Previa autorizzazione il materiale conservato nel Museo può essere allontanato dalla sede per:

a) restauro;
b) ragioni di prestito ad esposizioni;
c) depositi
d) altro

Art. 9 (Principi generali di erogazione dei servizi al pubblico)

Per il pieno adempimento degli scopi del Museo MAT, di cui all’articolo 3 del presente regolamento, tutte le raccolte sono visibili e consultabili con modalità stabilite dal Direttore, secondo gli indirizzi definiti dall’Amministrazione civica.

Il Museo MAT è aperto al pubblico con orari fissati annualmente dall’Amministrazione Comunale, comprendenti anche prolungamenti ed aperture straordinarie in occasione di eventi o di esigenze particolari.

L’Amministrazione Comunale, su proposta del Direttore, stabilisce le modalità di ingresso al Museo e gli orari, il prezzo del biglietto di ingresso e le relative facilitazioni.

Le raccolte conservate nei depositi dovranno essere facilmente accessibili e modernamente organizzate. Il Direttore stabilisce le cautele e le prescrizioni da osservarsi per la consultazione, l’esame, lo studio delle stesse.

La biblioteca di pubblica lettura della Città di Clusone conserva e arricchisce, nella sua dotazione libraria, una sezione apposita legata all’esposizione museale.

Opere di particolare pregio, delicatezza e fragilità potranno essere esaminate e studiate dietro domanda, e con speciali cautele stabilite dal Direttore del Museo.

Tutte le opere e gli oggetti debbono, a cura del Direttore, essere corredati, singolarmente o per gruppi, di indicazioni esplicative con i dati dell’autore, soggetto, data, provenienza e, nel caso di doni o di depositi, con l’indicazione del donatore o del depositante.

Il museo si impegna nei confronti delle persone ipovedenti realizzando cartelli con caratteristiche grafiche idonee alla fruizione da parte degli ipovedenti stessi.

Premesso che il Museo non persegue fini di lucro, non svolge alcuna attività di impresa, e che eventuali attività commerciali hanno carattere meramente accessorio o strumentale dell’attività istituzionale, il Museo può gestire in proprio (o affidare a terzi con apposite convenzioni) un punto di vendita finalizzato a fornire un servizio al pubblico.

All’ingresso del Museo, in luogo separato dalle sale di esposizione delle opere d’arte, individuato e autorizzato dall’Amministrazione Comunale, è consentita quindi la vendita di pubblicazioni, cartoline, guide, mappe, cataloghi, calendari, fotografie, riproduzioni, oggetti regalo che abbiano evidente riferimento al Museo stesso e ad altre realtà museali ad esso collegate.

Art. 10 (Uso del logo e diritti intellettuali)

L’uso da parte di terzi del nome, dell’immagine, del logo del Museo (adottati con deliberazione nr. 45 della G.C del 6 ottobre 2005) per manifestazioni è disciplinato dall’Amministrazione Comunale.

Il nome, il logo e l’immagine intera del Museo non sono in vendita e possono essere concessi solo a benefattori e mecenati che contribuiscano in modo rilevante all’attività istituzionale del Museo, in particolare all’incremento, alla gestione, protezione e manutenzione delle raccolte e delle sale di esposizione.

Il Museo MAT si riserva tutti i diritti sulle riproduzioni del materiale compreso nella sua dotazione e sulla sua eventuale pubblicazione.

Art. 11 (Modalità di raccolta dei dati sull’attività e la gestione del Museo MAT, a fini statistici e di programmazione)

I dati quantitativi e qualitativi sono raccolti in coerenza alle richieste di indicatori generali necessari alla programmazione finanziaria e culturale, secondo i principi di funzionamento dell’Amministrazione civica.

I principali indicatori riguardano i dati di affluenza del pubblico al Museo MAT e di partecipazione alle iniziative programmate, di incremento e mantenimento delle collezioni, di apertura al pubblico della struttura museale.

Art. 12 (Rapporti con il territorio)

Il Museo MAT è strettamente connesso al suo contesto territoriale per lo studio, la ricerca e la documentazione, e collabora con Università e Enti locali, la biblioteca civica e il Sistema Bibliotecario della Val Seriana e le altre istituzioni culturali del territorio in azioni di comune interesse.

Partecipa a progetti educativi promossi dal mondo scolastico, anche a favore delle persone diversamente abili.

A tali scopi il Museo MAT attiva convenzioni e si rende disponibile per tesi, tirocini, stage, laboratori, nel rispetto degli indirizzi stabiliti dall’Amministrazione civica; favorisce l’azione delle associazioni di supporto didattico o operativo al Museo stesso, riconosciute dall’Amministrazione civica, e coinvolge il volontariato nel rispetto delle normative vigenti.

Art. 13 (Norma finale)

Per tutto quanto non è previsto nel presente regolamento si applicano le disposizioni delle leggi vigenti, lo Statuto e i Regolamenti del Comune.

Statuto del museo