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 RASSEGNA STAMPA

Il '900 a Clusone, crocevia d'arte e di cultura

Nel Novecento la storia di Clusone ha incrociato significativamente le vicende nazionali sotto il profilo culturale, grazie sia alla presenza di personalità native del luogo capaci di sviluppare la loro attività extra moenia, sia al fatto di essere divenuta in momenti cruciali luogo di riferimento per artisti ed intellettuali, con tutta la ricchezza del dialogo che ciò comporta.

Si distingue a Roma in giovane età il clusonese Giovanni Trussardi Volpi (1875 - 1921), allievo e fiduciario di un maestro come Antonio Mancini, che vedrà apprezzata la sua sofisticata produzione ritrattistica nell'esigente ambiente artistico tedesco, dove, nei primi anni del '900, Monaco di Baviera contende a Parigi il ruolo di capitale artistica europea.

Il MAT offre dell'artista un ventaglio di itinerari tematici che consente di abbracciare pienamente il suo percorso d'arte di fascino, documentato attraverso un rilevante numero di opere.

Anche la scultura, con una personalità come Attilio Nani (1901 - 1959), declina con originalità una poeticissima vicenda capace di radicare nel territorio un profondo rinnovamento in senso moderno della cultura d'arte, attraverso il lavoro della fiorente bottega familiare di cui Nani è il capofila. Alla sapienza con cui praticò l'arte dello sbalzo si deve la notorietà dell'artista le cui opere partecipano sin dagli anni Venti a manifestazioni di risalto come la Biennale di Monza. Le maggiori rassegne nazionali, dalla Triennale di Milano alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, ospiteranno con continuità il suo prezioso lavoro d'artista.

Clusone ed il territorio circostante divengono negli anni del secondo conflitto mondiale luogo di rifugio per pittori, scultori, letterati, crocevia di relazioni e di scambi tra uomini di cultura. Bartolomeo Calzaferri, Ezio Pastorio (1911 - 2006), Attilio Nani appunto e Giacomo Manzù (1908 - 1991), si incontrano a Clusone. Completa e arricchisce il quadro la presenza di Arturo Tosi nella vicina Rovetta, meta di visita di personalità lombarde, e non solo. Sono anni determinanti per la vita artistica di Manzù che risiede a Clusone con la moglie Tina ed il figlio Pio, mantenendo nel contempo importanti contatti con Milano e con Roma. A questi anni appartengono opere cui dà vita una plastica sensibilissima alla luce, in un rapporto intimo con l'arte che indaga con finezza la quotidianità dei sentimenti e dei rapporti umani.

Di particolare interesse, oltre al Salone d’Onore, è la Galleria con le originali decorazioni del tardo seicento, nella quale sono affrescate le figure allegoriche delle Virtù ( Onestà, Carità, Pace, Ordine), contrapposte alla sequenza dei Vizi (Discordia, Spreco, Ozio, Frode).